Provvedimenti Istituzionali

In questa sezione è possibile ripercorrere le tappe che portano all’istituzione del Parco Marino, e consultare gli atti già approvati dalle istituzioni competenti.

Proteggere legalmente il 30% dei nostri mari, questo chiede l’Europa

Con il Documento della Commissione Europea del 20 maggio 2020  approvato dal Parlamento di Strasburgo il 9 Giugno 2021 l’Unione Europea ha stabilito che entro il 2030 i Paesi membri dovranno “proteggere legalmente almeno il 30% della superficie terrestre dell’UE e il 30% della superficie marittima dell’UE”. Nel Documento approvato si afferma che questo obiettivo, è inderogabile in quanto “la pandemia sta aumentando la consapevolezza dei legami tra la nostra salute e la salute degli ecosistemi” e che quindi “proteggere e ripristinare la biodiversità e il buon funzionamento degli ecosistemi è fondamentale per aumentare la nostra resilienza e prevenire l’insorgenza e la diffusione di malattie future“. Nello stesso testo si afferma altresì che “la perdita di biodiversità e il collasso dell’ecosistema sono una delle maggiori minacce che l’umanità dovrà affrontare nel prossimo decennio, e che ciò minaccia le fondamenta della nostra economia e i costi dell’inazione sono elevati e si prevede che aumenteranno”.

In Italia, ad oggi la copertura totale delle Aree marine protette rappresenta solo il 9,74% dei nostri mari, quindi molto lontana dall’obiettivo da raggiungere, e negli ultimi 10 anni sono state istituite solamente due nuove AMP. Inoltre delle 30 aree marine protette italiane sono pochissime quelle esistenti in Adriatico dove ben 600 chilometri di costa, da Trieste a Torre Cerrano, sono senza alcuna protezione, sebbene la legge quadro sulle aree protette dal 1991 ne preveda di istituirne due nelle Marche, la costa del Conero e la costa del Piceno.

Il Parco Marino del Piceno previsto dalla legge già dal 1991

L’intuizione del Parco Marino del Piceno maturò sul finire degli anni ’80 del secolo scorso, a seguito dello shock suscitato dal fenomeno dell’eutrofizzazione e delle mucillagini determinatosi sulla costa adriatica e nel 1991 i Comuni costieri della Provincia di Ascoli Piceno insieme ai Comuni abruzzesi di Martinsicuro, ed Alba adriatica firmarono un documento congiunto, proposto dall’assessore del Comune di Grottammare, Franco Piunti, con il quale si motivava la richiesta di inserimento nella Legge Quadro sulle aree protette in discussione al Parlamento del Parco marino del Piceno.

Grazie all’interessamento dell’Onorevole marchigiana Luana Angeloni, membro della Commissione parlamentare per le questioni ambientali, si arrivò all’inserimento del Parco Marino del Piceno tra le 48 “aree marine di reperimento” previste dall’articolo 36 Legge 394/1991 ed oggi la nostra Area Marina Protetta è tra le 17 il cui iter istitutivo è ancora in corso, mentre le altre 31 sono già state istituite.

Parco Marino, si riparte: l’istanza dei sindaci del territorio

Il 22 Giugno 2021 i sette Sindaci dei Comuni di Altidona, Pedaso, Campofilone, Massignano, Cupramarittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto, compresi nella perimetrazione dello schema di Decreto Istitutivo del Parco Marino del Piceno predisposto dal Ministero dell’Ambiente ed approvato dalla Conferenza Unificata nell’Aprile 2010, hanno sottoscritto un importantissimo Documento Istituzionale congiunto con il quale “ribadiscono la volontà delle rispettive Amministrazioni di procedere senza ulteriori indugi ad attivare una consultazione con la Regione Marche ed il Ministero dell’Ambiente al fine di pervenire nel minor tempo possibile all’istituzione dell’AMP Costa del Piceno“, affermando di voler “attuare nella progettazione, regolamentazione e gestione dell’area marina protetta il massimo coinvolgimento delle comunità locali, delle rappresentanze sociali ed economiche, delle categorie produttive, dell’associazionismo, impegnandosi a recepire tutte le proposte e le ulteriori richieste compatibili con le finalità del progetto e con le disposizioni normative in materia” (link DOC 3);

A seguito di ciò il Ministero della Transizione Ecologica ha formalmente riavviato l’iter Istitutivo dell’Area Marina Protetta.

Lo schema di decreto e la perimetrazione approvati nel 2010: si riparte da lì

Il lungo e laborioso iter Istitutivo del Parco Marino del Piceno dopo una complessa istruttoria giunse sostanzialmente al capolinea 24 Aprile 2010 quando la Conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri approvò lo schema di Decreto Istitutivo dell’Area Marina Protetta con la relativa perimetrazione ed il suo “Regolamento di disciplina delle attività consentite”.

Lungo la complessa istruttoria il perimetro iniziale che prevedeva un’estensione doppia, dalla foce del Fiume Chienti sino al Comune di Alba Adriatica nella Regione Abruzzo, subì un ridimensionamento sino a comprendere gli attuali 7 Comuni per 26 Km di costa.

Questi documenti, oggi superati per il lungo periodo trascorso, costituiscono il punto di partenza dell’aggiornamento degli stessi, già avviato dal Ministero della Transizione Ecologica. I nuovi schemi di Decreto verranno infatti predisposti sulla base degli studi integrativi recentemente commissionati all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e del confronto con le realtà Istituzionali, socio economiche ed associative del territorio.

A questo confronto i Sindaci dei 7 Comuni interessati si presentano con una nuova proposta di perimetrazione che tiene conto di vari considerazioni ed aggiornamenti di carattere ambientale e socio economico, suffragate dal parere del Professor Carlo Froglia già Ricercatore Senior dell’IRPEM CNR coordinatore dello studio biologico ambientale del 2002.